CASA SUL MARE
E ne risento silenzio di quella casa
da dietro tende
che il vento più non muove
di salmastro il tetto odorava
quando fanciulli i piedi snudavamo,
ilarità le bianche nuvole sfilacciate,
manicaretti offrivano luce come sole.
Oggi non ha pupille per guardare
casa deserta affacciata sul mare,
occhi chiusi le finestre serrate
per l’arsura appassiti gerani.
Abbandonata dimora
mesta nuda e muta nella memoria…
tra pareti scorrono rivoli di pianto
fuochi spenti alle bocche d’infanti
al soffitto buie lumiere
pareti che s’incrociano
e ne fan vuote stanze.
e ne fan vuote stanze.
I flutti sberleffano la battigia
e nel far ritorno dentro al mare
trascinano il tetto
di trascorso infinito.
di trascorso infinito.
Grazia Finocchiaro durante la declamazione della poesia "Casa sul Mare" con la quale s' è aggiudicato il "Premio UIMdV per la Poesia " |
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