martedì 21 dicembre 2010

CRISTALLI DI PAROLE - Prefazione di M. Carocci


Prefazione


Entrare nel mondo poetico di Grazia Finocchiaro, è come tuffarsi nei colori più cangianti ed intensi della vita.

Dalle righe, scaturiscono fluenti le emozioni, i canti e le immagini che l’ autrice riesce a rendere visive mediante un linguaggio particolarmente descrittivo ed efficace ricco di figure retoriche.

Nel verde giardino della sua poesia, sbocceranno così fiori di zagara, si apriranno sogni, danzeranno amori e vi saranno maree, ma troveranno spazio i dolori, gli affetti amati e poi perduti, i ricordi nostalgici d’un tempo che fu e poi non più…

La capacità di rendere la propria introspezione materia visiva, è ciò che Grazia Finocchiaro riesce a comunicare, aprendosi ai lettori in tutta la sua verità, con le angosce, i disagi, le dolcezze, le emozioni e le amarezze di una donna che di vita vive!

Dalla poesia “Mare”:
      


 _Mare immenso mare
         puoi raccogliere
        tutti i miei segreti e le parole
        che oltre le tue salsedini
        ho lasciato…

L’evocare ed affidare al mare, muto elemento di ascolto, testimone di emozioni, di segreti, essere in simbiosi con la maestosità e l’impetuosità dell’acqua e affidarsi ciecamente confessando le profondità dei propri pensieri, è un viaggio introspettivo, un viaggio interiore che porta alla conoscenza di un “io” a volte soffocato.

Il linguaggio è senza interposizioni, è diretto, privo di orpelli e inutili retoriche e banalità ormai obsolete.

Dalla poesia “Intreccio delle ciglia” (eutanasia)

_
Ho gridato quanto grande era l’urgenza
del continuare quella vita con appena
d’acqua un sorso e di cibo altra sacca
per alleviare l’eterna partenza…

Verso emotivamente forte, che ci parla del senso della vita e dell’impotenza umana di fronte all’evolversi di un processo inarrestabile, quello della morte.

Parole forti, quasi urlate dal senso di smarrimento di chi assiste qualcosa, e non più qualcuno.

Lacrime fra le righe, quando l’essere umano è ostacolato dal giusto e lo sbagliato, quando non vorremmo vedere quei corpi adagiati, immobili, inerti, idratati e nutriti in attesa di un non risveglio.

Un dilemma difficile che la nostra autrice, sensibile e attenta, ha voluto sottolineare con una lirica intensa ed emozionale.


I suoi versi c’invitano a profonde meditazioni, a riflessioni e a domande che spesso non trovano risposta, lasciandoci all’ attenta considerazione dei nostri limiti umani.

L’ arte poetica nasce dall’incontro col proprio sé, dove non possiamo mentire, così come fa Grazia Finocchiaro, portando fuori dalla nicchia profonda dell’anima, i dubbi, le difficoltà e le certezze del nostro tempo.

La sua poesia è un viaggio dove tutti ne attingiamo, perché l’ esperienza del vivere ci accomuna nell’unico cammino che conosciamo: l’ esistenza terrena.


Ciò che la nostra autrice esprime, lo fa con garbo, gentilezza e amabilità, quasi con timore o addirittura la paura di frantumare i propri pensieri così come fossero fragili e delicati cristalli… CRISTALLI DI PAROLE.

Marzia Carocci


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