Recensione di Anna BALSAMO -
Poetessa, Scrittrice, Critico letterario
Dal libro “Cristalli di
Parole” - Silloge di poesie
*
Di “Cristalli di Parole” di Grazia Finocchiaro,
tali sono le pulsioni di vita che contengono, mi verrebbe da scrivere, “cascate di parole”.
Poetessa di comunicazione, Grazia Finocchiaro,
quindi, con questo meraviglioso mezzo che è la poesia, duttile come l’oro: vero
oro alchemico, se pensiamo che ci fa conoscere persone, come Grazia, nel
profondo, a cuore aperto.
L’interesse del lettore, in veste di critico, è
acuito dall’intuire, già avanti, la magia del ménage che l’autrice deve
equilibrare tra i propri slanci affettivi e l’accompagnarsi giornaliero alla
presenza di un grande artista al suo fianco.
Nel libro si scoprono i sentimenti e le qualità
della donna che alfine prorompono in quest’opera prima: Grazia compare non ombra
del marito ma in tutta la sua essenza di compagna, espressa in queste poesie
che certo da anni le affollavano la mente e i cassetti.
Qui il ruolo del marito non è quello del famoso
artista, che tutti ammiriamo, ma quello dell’amato cui l’intatto cuore di
ragazzina di Grazia corre ancora incontro eternando l’emozione dei giovani
appuntamenti. E Grazia è l’amante, la sposa, la mamma delle loro figlie: quindi
quieta, tacita e forte vestale di vita che, come per le matriosche – le dolci
bambole russe di legno smaltato – produce altra vita che a sua volta ne
riprodurrà una ancora e ancora, e che non dimentica a sua volta la memoria
della propria madre.
Con queste toccanti poesie, Grazia, ci dice chi
è, fiamma vivida della sua casa: ardente e tenera, umorale e serena, forte
negli smarrimenti, umile e felice nelle vittorie sulle esperienze esistenziali,
santa ed eroina del quotidiano come
tutte le vere donne. Combattiva per la sua buona causa. Ha costanza nella vita,
è una morbida presenza e mai un’essenza: è la grande madre quando stringe le
manine dei pargoletti delle sue figlie.
Ecco cosa ci hanno rivelato le sue poesie
coltivate dentro negli anni, esposte ora nella fioritura di questa raccolta: ci
auguriamo ne tragga ancora tante altre dalla sua calda fierezza, dalla sua
nostalgia per il Sud "lasciato" (che pure di continuo le canta nel sangue); è
quella che si affaccia nella icona di copertina con tutto il pathos che suo
marito le ha riconosciuto e che lei, con altrettanta bravura, con questi versi
ha trasmesso.
Anna
Balsamo
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